giovedì 31 gennaio 2013

Guida n. 2: i comportamenti da evitare al lavoro

Quali sono le cose che più vi danno fastidio dei vostri colleghi? Possono essere infiniti gli atteggiamenti irritanti sul posto di lavoro. Vediamo di elencare i principali da evitare per una buona convivenza in ufficio

  • Rimandare a domani quello che puoi fare oggi. Riuscire a rispettare le scadenze è importante perché ci possono essere dei colleghi che fanno affidamento su di voi.
  • Scaricare le proprie colpe sugli altri colleghi. Meglio ammettere il proprio errore e spiegare cosa si sta facendo per rimediare.
  • Utilizzare il PC per attività non attinenti al lavoro (frequentare social network, inviare e-mail agli amici, giocare, ecc.), è più opportuno concentrare queste attività nei momenti di pausa se proprio non se ne può fare a meno.
  • Se vi è concesso ascoltare musica mentre lavorate, cercate di tenere un volume consono, non tutti sono interessati a conoscere e i vostri gusti musicali e di certo non tutti riescono a mantenere la concentrazione con uno zoticone al proprio fianco.
  • Durante l'orario lavorativo togliete la suoneria al cellulare (la vibrazione va più che bene), cercate di limitare le chiamate personali solo a quelle davvero necessarie e tenete un tono di voce basso quando siete al cellulare.
  • Siate collaborativi con i vostri colleghi. Se sono seppelliti da una montagna di lavoro offritevi di aiutarli, così vi dimostrerete flessibili e disponibili ad aiutare.
  • No ad atteggiamenti negativi o scontrosi. Continuare a lamentarsi o ad abbattersi non serve a nulla: evitate le critiche gratuite ai colleghi, servono solo ad inasprire il clima in ufficio e possono ritorcervisi contro. Sono ovviamente benvenute le critiche costruttive.
  • Mantenete un sano "ordine": no a sindromi maniacali (se la spillatrice non è al suo solito posto non cade il mondo), ma nemmeno al caos più totale.
  • Come già ricordato in un post precedente, se siete ammalati è inutile recarvi in ufficio per contagiare tutti i vostri colleghi, rimanete a casa a riposo e vi riprenderete prima.  

Più avanti seguirà la seconda parte...

mercoledì 16 gennaio 2013

Mangiare sano fa bene alla salute e non solo...

Come ormai tutti sapranno, condurre uno stile di vita sano comporta numerosi benefici per il nostro organismo. Ma non tutti sanno che, avere una corretta alimentazione e praticare regolarmente attività fisica, aiuta a migliorare le prestazioni sul lavoro.

L'associazione Hero (che ha come scopo quello di migliorare la salute degli impiegati delle aziende USA), in collaborazione con la Brigham Young University e con i medici del Center for Health Research at Healthways ha calcolato che i dipendenti che seguono uno stile di vita sano hanno il 25% di probabilità in più di avere risultati positivi sul lavoro, un aumento della produttività e un calo delle assenze per malattia.

Questo studio ha anche rivelato che sono i lavoratori con obesità ad essere meno produttivi e più assenteisti, anche rispetto a chi soffre di altre malattie croniche e depressione.

La relazione tra salute e produttività sul lavoro viene ulteriormente rinforzata con questo studio e, dato che passiamo la maggior parte delle nostre giornate in ufficio, questo dovrebbe spingere le aziende ad attivare programmi di benessere basati su una corretta attività fisica e una corretta alimentazione per i propri dipendenti. Purtroppo questa cosa, al giorno d'oggi, sembra solo un'utopia, quindi sta a noi cercare di sfuttare il poco tempo che ci rimane la sera al rientro dall'ufficio, anche per fare un po' di attività fisica (che aiuta anche a scaricare lo stress accumulato durante la giornata trascorsa in ufficio), poltrire meno sul divano e seguire una dieta bilanciata, ricca di frutta e verdura.


giovedì 10 gennaio 2013

"PianoC", per conciliare mamme e lavoro

Oggi sono venuta a conoscenza di un progetto che ha preso vita da poco e visto che l'idea mi piace molto ho deciso di parlarvene.

Si tratta di pianoC: uno spazio per donne (mamme e non) che desiderano avere uno spazio dove svolgere le proprie attività, dove lavorare e dove si possono conciliare lavoro, famiglia, figli e impegni. Ha aperto il mese scorso a Milano, in via Simone d'Orsenigo 18 (zona Viale Umbria), si tratta di un'area di 250mq con 16 postazioni di lavoro, 4 sale riunioni, uno spazio relax, la biblioteca, la cucina e diverse zone dedicate ai bambini di tutte le età, seguiti e curati da persone dello staff.

L'idea è di Riccarda Zezza, 40 anni, mamma di due bambine che ha lavorato come manager in diverse multinazionali. «Dopo la seconda gravidanza in azienda mi stavano isolando, il fatto che uscissi alle 18 non era ben visto e mi sentivo incompresa. [...] Un’amica per caso mi ha parlato di coworking con baby parking, io ho studiato un po’ di casi stranieri e ho pensato di creare uno spazio del genere a Milano, in cui le mamme lavoratrici potessero non sentirsi sole».

  
Coworking, per lavorare da sole ma insieme. Cobaby, per stare vicino ai propri figli facendo cose diverse. Community, che sta alla base del pianoC e comprende: corsi di vario genere attivati a richiesta, eventi, convegni, incontri. La community interna di pianoC dà modo alle coworker di avere un profilo professionale accessibile a tutti per espandere la propria visibilità verso potenziali clienti e partner.

Tra gli altri servizi offerti alle mamme iscritte c'è Salvatempo: un "maggiordomo" che si occupa di fare la spesa o altre commissioni da parte delle mamme. Salvatempo prevede inoltre delle convenzioni con alcuni negozi del quartiere e con altri partner al di fuori del quartiere raccomandati da pianoC o dalle coworker (catering, baby sitting, personal trainer, centri estetici, animazione per le feste, corrieri in bicicletta e professionisti di ogni genere). 

PianoC è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19, con possibilità di utilizzo anche nel fine settimana. Per quanto riguarda le tariffe esistono diverse soluzioni in base alle diverse esigenze: il Day Pass costa 25€ al giorno, mentre l'ingresso Open per un mese con accessi illimitati costa 300€. Sono inoltre disponibili dei carnet di 10, 20 o 30 ingressi da usare in tre mesi.

L'obiettivo è quello di coinvolgere anche le aziende: «Invece di rientrare in sede con i bimbi piccoli e il problema degli orari, le dipendenti potrebbero lavorare da noi. Così potremmo dimostrare che le donne sono produttive anche se hanno figli neonati. Ed evitare che una donna su tre, come accade ora in Italia, molli il lavoro dopo la maternità».

lunedì 7 gennaio 2013

McDonald's e lo spot sul lavoro

Se una volta ogni tanto accendete quell'oggetto nero posizionato nel vostro salotto che si chiama televisione (io lo faccio una volta alla settimana circa), vi sarà capitato di vedere il nuovo spot di McDonald's. A me è capitato un paio di giorni fa e da subito ne sono rimasta colpita.

Per approfondire la questione sono andata a fare qualche ricerca online e ho scoperto che il regista dello spot è, udite udite, Gabriele Salvatores (una caduta di stile?) e che i ragazzi che si vedono nello spot sono, a quanto pare, dei veri dipendenti di McDonald's e non degli attori.


Certamente curiosa la scelta della più grande catena di fast food al mondo di mettere in risalto non un nuovo gustoso (?) panino, bensì le condizioni di lavoro dei suoi dipendenti e l'intenzione di creare numerosi nuovi posti di lavoro nei prossimi tre anni.

La reale intenzione di McDonald's la si evince dal sito, ossia quella di combattere il pregiudizio secondo cui McDonald's non sarebbe un buon posto dove lavorare, offrendo ai giovani di oggi l'opportunità di un'occupazione stabile, grazie alla promessa dell'apertura di 107 nuovi "ristoranti" in tutta Italia.

Sinceramente non so se essere più felice per le 3000 nuove assunzioni o più triste per l'ulteriore ed inesorabile espansione della catena McDonald's, a scapito della salute degli italiani.

Finora a McDonald's va dato solo il premio per aver posto l'attenzione sul tema del lavoro e sulle condizioni sempre più precarie dei giovani di oggi, ma chissà se i giovani nello spot sono così appagati dal proprio lavoro o è solo un'amara finzione, come la presunta elevata qualità degli ingredienti utilizzati dal famoso fast food. Che le polemiche abbiano inizio...

giovedì 3 gennaio 2013

L'influenza in ufficio

Con la speranza che abbiate trascorso serenamente le vacanze di Natale appena trascorse, riprendo a scrivere proponenedovi un post "di stagione", ossia un post che riguarda raffreddori, starnuti vari e la classica influenza, che dovrebbe raggiungere l'apice verso la fine di questo mese.

Se al rientro dalle vacanze, nell'ufficio in cui lavorate è tutto un tossire, starnutire e soffiarsi il naso, allora è meglio che vi teniate alla lontana dai colleghi "untori" perchè come ben saprete i microbi si spargono molto in fretta e anche per alcuni metri.

Coloro che si intestardiscono e vanno a lavorare ugualmente anche se sono ammalati non fanno altro che peggiorare la situazione. Quando si è malati si rende molto meno, ci si mette più tempo per riprendersi del tutto e si fanno ammalare anche i vicini di scrivania.

Quindi molto meglio rimanere a casa per riprendersi completamente ed evitare inutili epidemie in tutto l'ufficio. Spargete la voce, non i microbi!

martedì 11 dicembre 2012

L'e-commerce in Italia

Un recente studio del Boston Consulting Group, realizzato per Google, ha confermato che entro il 2015 ci sarà una crescità delle attività online degli italiani del 3-4%. L'Italia si trova attualmente al 23esimo posto per sviluppo e conoscenza del mondo dell'e-commerce.

Le prospettive per il futuro sono sempre in salita, ma al momento l'Italia è più indietro rispetto ad altri paesi europei e agli Stati Uniti, soprattutto per la mancanza di diffusione di informazione. 

Secondo i dati del 2011 l'e-commerce italiano conta ancora solo il 2,5% dell'economia complessiva, ma per la fine del 2012 è previsto un aumento del 19% del fatturato complessivo delle aziende che fanno e-commerce in Italia. Finora in testa al gruppo ci sono state le aziende che offrono servizi (turismo al primo posto, seguito da ricariche telefoniche e prodotti assicurativi), ma nei prossimi anni saranno quelle che vendono beni fisici a guidare il trend di crescita (informatica, elettronica, abbigliamento ed editoria in primis, seguiti più indietro da arredamento, materiale per ufficio, prodotti per il giardino, casalinghi e alimentari).

Secondo il rapporto del Boston Consulting Group, le piccole medie imprese italiane che sono attive online (con un sito istituzionale e che si avvalgono dell'e-commerce attuando un'attenta strategia di web marketing, anche grazie ai social network) hanno registrato una crescita media del fatturato del 3%, contro una diminuzione del 2,5% dello stesso nelle aziende presenti online ma passive e del 4,5% in quelle che non sono presenti su internet. 

Le piccole e medie imprese italiane che non hanno ancora implementato una vetrina online della propria offerta dovrebbero guardarsi intorno, visto che ormai esistono numerosi servizi e strumenti che permettono di andare incontro a nuove opportunità.

Per quanto riguarda chi è già presente con una vetrina virtuale, ci sono dei punti ancora da migliorare: prima di tutto si deve rendere più veloce e più semplice il processo di chiusura dell'acquisto (in questa fase sono ancora alti i tassi di abbandono), migliorare la qualità di presentazione dei prodotti e servizi, personalizzare l'esperienza d'acquisto e utilizzare gli strumenti di interazione più innovativi messi a disposizione dal web.

venerdì 7 dicembre 2012

Come salvaguardare la vista in ufficio

Trascorriamo ore e ore della nostra vita davanti al pc dell'ufficio, dove magari l'illuminazione non è sempre ottimale e la nostra postura davanti al pc lo è ancora meno. Le cattive abitudini che abbiamo in ufficio e le scarse visite oculistiche a cui ci sottoponiamo, possono contribuire a mettere in pericolo il nostro benessere visivo.

Secondo una recente ricerca realizzata dall'Istituto YouGov e dal Gruppo Carl Zeiss emerge che sono soprattutto le donne ad avere problemi di vista al lavoro.

Oltre ad andare più spesso da un oculista (che ci può consigliare delle lenti correttive), i consigli da seguire per salvaguardare al meglio la nostra vista sono quattro:

  1. controllare le condizioni di luce: il buio affatica la vista, mentre una buona illuminazione rende la visione più confortevole;
  2. mantenere una posizione corretta davanti al pc: sedetevi dritti, in posizione rilassata, con ginocchia e gomiti ad angolo retto, la schiena contro lo schienale e i piedi ben appoggiati al pavimento;
  3. controllare l'altezza del monitor, che deve essere regolata in modo che la linea di testo più alta sia all'altezza degli occhi;
  4. mantenere una corretta distanza dal monitor, in base alla dimensione del monitor stesso, in generale con un monitor di medie dimensioni la distanza dovrebbe essere di 50-60 centrimenti.